Nella lingua italiana la parola non esiste. Qui è presa in prestito – con arbitrio – da un vocabolo dialettale di un piccolo mondo contadino Nord-Occidentale. Fa intendere il risultato del rendere aguzzi, con il taglio, piccoli pezzi di legno. Nell’opera qui prodotta assume pertinenza per il fatto che i tagli sono fatti a CNC, invece che con una marra. I pezzi hanno matrice cilindrica e dunque possono essere accostati producendo tangenze. La durezza incisiva delle forme, pur in un bilaterale equilibrio, peraltro vivacizzata dal colore acrilico, è un modo sapiente per fare assurgere ad opera pezzi che altrimenti resterebbero insignificanti.
Ha partecipato alla “IV Biennale d’Arte Contemporanea 2023 di Bari – Bitonto”. Dal 13 ottobre al 12 novembre l’esposizione si è tenuta nella sede della Chiesa di Santa Teresa dei Maschi – Museo dei pigmenti colorati – Bari
Residui di lavorazione a CNC di multistrato pioppo. Colore acrilico.
Altezza 38,6, larghezza 74, spessore 3,6 cm